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Sicurezza IT: cresce la consapevolezza dei rischi

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06 ottobre 2014 – Come cambia la sicurezza IT di fronte a nuovi scenari (Big Data e Privacy)? Per rispondere a questa domanda Fortinet ha promosso una survey, realizzata da una società indipendente, che ha coinvolto 1.600 CIO e IT Director di 15 Paesi, tra i quali l’Italia, di aziende con oltre 500 dipendenti in tutti i settori merceologici. Scopo dell’indagine era sondare la percezione della sicurezza da parte degli IT manager in seguito alla diffusione di nuovi trend, comprendere se il “clima” è cambiato e se il loro lavoro è diventato più complicato. La ricerca voleva anche determinare se le problematiche di security sono state un ostacolo all’innovazione e la loro posizione rispetto all’outsourcing della security.

Fortinet Filippo MonticelliA illustrare i risultati è stato Filippo Monticelli, Country Manager di Fortinet Italia. La società ha appena chiuso il terzo trimestre fiscale, ma Monticelli (nella foto), non potendo fornire i numeri, ha solamente detto: “Siamo contenti dell’andamento del terzo quarter”.

Secondo la survey, rispetto a 12 mesi fa il livello di pressione che ricevuto da parte della direzione dell’azienda riguardo le tematiche di security è aumentato in maniera significativa: in Italia il 60 per cento degli intervistati ha dichiarato che è aumentato molto o moltissimo, con un incremento di circa il 30 per cento rispetto l’anno precedente. Il motivo principale di questa aumentata pressione sono le tecnologie emergenti che stanno entrando in azienda (Byod, mobility), seguito da una maggiore consapevolezza delle problematiche di security da parte dei senior executive, e da una maggiore complessità e forza degli attacchi.

Una specifica domanda riguardava l’introduzione della biometrica, un’area che Fortinet sta guardando con attenzione, pur non avendo specifici prodotti in questo ambito. Il 9 per cento dei manager italiani (16 per cento a livello worldwide) ha risposto che la biometrica c’è già, il 35 per cento che verrà introdotta entro i prossimi 12 mesi, il 35 per cento entro i prossimi 3 anni e il 15 per cento entro 5 anni (in linea con la media mondiale).

Sempre restando sulla biometrica, ai manager è stato chiesto se la sua introduzione avrebbe comportato particolari complessità: il 60 per cento delle aziende ritiene di avere gli strumenti e gli skill per introdurla, il 40 per cento dichiara di essere impreparato.

Per quanto riguarda privacy e Big Data, la survey ha voluto capire quanto si ritiene che l’aumento del livello di complessità nella gestione della sicurezza del dato e le problematiche legate alla quantità di dati e agli Analytics impattino sulle strategie di security. Oltre la metà degli intervistati ritiene che saranno necessarie maggiori risorse finanziarie (55 per cento) e che sarà necessario una revisione delle policy di sicurezza e dei processi interni (39 per cento).

Alla domanda poi se la sicurezza è mai stata un potenziale ostacolo all’innovazione delle imprese (se hanno dovuto rinunciare a qualche progetto a causa di criticità legate alla sicurezza) il 45 per cento ha risposto di sì, mentre il 55 per cento no.

Infine la survey si è concentrata sulle ragioni che spingono le imprese a valutare l’outsourcing dei servizi di sicurezza, rivolgendosi a managed security service provider. Mentre parlando di servizi in cloud la sicurezza è, in generale, considerata un problema, alla richiesta se stanno valutando i servizi di sicurezza in outsourcing la risposta è positiva, proprio perché aumentano i rischi e sono sempre più difficili da gestire, per cui si prende in considerazione di affidare la sicurezza a società specializzate, che hanno strumenti e skill per affrontarli. La reputation e l’ampiezza del portfolio dei servizi di sicurezza sono i valori maggiormente presi in considerazione per potersi affidare all’esterno. Le risposte sono generalmente uniformi in Italia e nel mondo.

Secondo l’indagine”, ha concluso Monticelli, “in Italia nelle grandi aziende, per quanto riguarda il livello di consapevolezza dell’IT Security, siamo al passo con il resto del mondo, un po’ meno se prendiamo in considerazione la pubblica amministrazione e la piccola e media impresa”.

Luca Bastia


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